MONITORAGGIO E GESTIONE DEGLI ALLARMI CLINICI PRESSO L’OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ

In ambito ospedaliero, gli allarmi derivanti dai dispositivi medici sono importanti per la sicurezza del paziente. Tuttavia, numerosi studi in letteratura, hanno dimostrato che un numero eccessivo di allarmi può portare a un affaticamento del personale, con possibili conseguenze anche per il paziente. Infatti, a partire dal 2011, il numero di avvertimenti lanciati alle organizzazioni sanitarie (ECRI, TJC e JCI, AAMI) per adottare delle misure precauzionali riguardanti la gestione degli allarmi è in costante aumento.
Con il fine di migliorare la sicurezza dei pazienti attraverso la gestione degli allarmi clinici, ridurre l’inquinamento acustico e l’affaticamento dovuto ad allarmi inappropriati, all’interno dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nel corso degli anni sono stati adottati diversi protocolli, dal Pediatric Early Warning Score, avente l’obiettivo di prevenire il deterioramento dei parametri clinici in aree non critiche, al più recente standard JCI COP 3.1 che ha dato vita ad un nuovo protocollo con l’obiettivo di un miglioramento della gestione degli allarmi stessi. Il protocollo, redatto dalla Direzione Sanitaria (DS) col supporto del Servizio Ingegneria Clinica, riporta valori e modalità d’impostazione delle soglie per i principali apparecchi generatori di allarmi. Il protocollo è stato applicato a tutte le aree dell’Ospedale classificate in: Day Hospital, Unità Operative di degenza, aree semintensive, Comparti Operatori, aree critiche.
In seguito all’adozione del protocollo, la DS ha avviato un’attività di monitoraggio verificandone il livello di adesione nei diversi reparti. Contestualmente, un’indagine della letteratura, ha individuato nei monitor multiparametrici la principale fonte di allarme; quindi, è stata pianificata col fornitore dell’ospedale una ricognizione, in unità operative selezionate, con il fine di valutare e attuare ulteriori miglioramenti. Dall’indagine sono scaturite delle proposte di modifica dei livelli di allarme, con una particolare attenzione alla loro configurazione in funzione di area clinica ed età del paziente, nonché alla riduzione degli “allarmi gialli”. L’obiettivo ultimo è quello di avere il miglior compromesso tra tempestività di intervento e ridotta numerosità degli allarmi, al fine di favorire la risposta a quelli clinicamente rilevanti. Ad oggi l’implementazione delle modifiche proposte ed il loro monitoraggio sono in corso, in un’ottica di soddisfacimento delle esigenze trasversali a tutti i reparti.