HT CHALLENGE

LA GESTIONE CLINICA DELLE ARITMIE CARDIACHE ATTRAVERSO LA TELEMEDICINA

Autori »
Lista completa degli autori

Area tematica
Assistenza domiciliare: le tecnologie per il territorio

Abstract
Premessa: la diagnosi ed il follow-up dei soggetti con aritmie rappresenta un percorso che il paziente (paz) reputa frustrante per l’imprevedibilità delle aritmie e per il loro impatto emotivo. I sintomi comportano spesso accessi al pronto soccorso ed a frequenti visite ambulatoriali. Sono auspicabili modelli di gestione più semplici ed efficaci. Popolazione: Sono stati monitorati, attraverso il sistema prodotto da MioCardio srl, 66 pazienti (pz) con aritmie (dic 2017 e mar 2018). Cinquanta paz (75,7%) sono stati reclutati dall’ambulatorio (gruppo A) dopo la prima visita per cardiopalmo parossistico sintomatico e 16 paz (24,3%) per un monitoraggio dopo intervento di ablazione della fibrillazione atriale (FA) (gruppo B). I paz eseguivano una registrazione in caso di sintomi (cardiopalmo) oppure, in assenza di sintomi, almeno una registrazione a settimana di almeno di 2 minuti cadauna. Metodologia adottata: I paz con cardiopalmo ricevono un mini elettrocardiografo (MioCardio Event) per l’autoregistrazione dell’ECG durante i sintomi. Lo strumento, invia i dati ad un server e rende subito disponibili le tracce alla struttura sanitaria di riferimento. Nei casi in cui il medico reputava necessario un cambio della terapia il paz veniva contattato per le modifiche della terapia oppure invitato a recarsi presso l’ospedale per le strategie interventistiche più appropriate al suo caso. Monitoraggio: il follow-up medio del gruppo A è stato di 2,75 mesi, quello del gruppo B è stato di 1,75 mesi. Eseguite ed analizzate 1646 ECG di cui 1358 (82,4%) dal gruppo A e 288 (17,6%) del gruppo B. Gli ECG erano valutati entro 24 ore dall’invio. Diagnosi aritmologiche: tutti i paz del gruppo A hanno avuto sintomi durante il follow-up. In 40 paz (80%) ai sintomi corrispondevano aritmie mentre nel 20% c’era una tachicardia sinusale. Le aritmie più frequenti sono state le ectopie atriali e la FA (24 paz (60%)), in 3 paz (7,5%) è stato diagnosticato un flutter atriale, in 11 paz (27,5%) sono state osservate ectopie ventricolari. Due paz (5%) avevano una tachicardia sopraventricolare (TPSV). Nel gruppo B 4 paz (25%) hanno avuto cardiopalmo e gli ECG evidenziavano in 3 casi FA (18,75%), in un caso flutter atriale+FA. Modifiche terapeutiche a distanza: in tutti i casi con aritmie sono stati contattati per gli aggiustamenti della terapia farmacologica. In nessun caso c’è stato un accesso al PS. Visite ambulatoriali: le visite in ospedale sono state necessarie per solo 3 paz.

 

Autori
Pietro Rossi ospedale s. giovanni calibita, fatebenefratelli roma italy
Filippo Cauti ospedale s. giovanni calibita, fatebenefratelli roma italy
Luigi Iaia ospedale s. giovanni calibita, fatebenefratelli roma italy
Stefano Bianchi ospedale s. giovanni calibita, fatebenefratelli roma italy





Torna su »

Condividi