NEWS

Intervista al presidente del XXI Convegno Nazionale AIIC – Lorenzo Leogrande

Intervista al Presidente AIIC – Umberto Nocco

Intervista a Giovanni Poggialini – XXI Convegno Nazionale AIIC

Intervista ad Arturo Minniti – XXI Convegno Nazionale AIIC


Comunicato Stampa.6

CONCLUSO IL CONVEGNO AIIC.

TEMI CHIAVE: DIALOGO TRA PROFESSIONISTI, TELEMEDICINA, CYBERSECURITY, FORMAZIONE

 LORENZO LEOGRANDE: OLTRE 2000 PRESENZE, UN SUCCESSO DI PARTECIPAZIONE E CONENUTI

UMBERTO NOCCO: ARRIVEDERCI A RICCIONE 2022

MILANO, 15 NOVEMBRE – Si è concluso a Milano nel weekend il 21° Convegno dell’Associazione Italiana degli Ingegneri Clinici AIIC “un evento di grande successo testimoniato da qualità dei contenuti, ampiezza delle collaboazioni avviate e quantità dei partecipanti”, ha dichiarato Lorenzo Leogrande, presidente del Convegno. Proprio Leogrande ha sottolineato in chiusura dei lavori che l’evento “ha registrato oltre 2000 presenze in assoluta sicurezza, con 1500 iscritti tra i soci, 800 partecipanti ai corsi di formazione, oltre 250 relatori e circa 90 partner industriali su un’area espositiva di 2500 mq. La parola chiave delle varie sessioni è stata PNRR: un’opportunità importantissima per l’Italia che presenta spunti e criticità. Gli ingegneri clinici devono essere coinvolti nel processo di implementazione del Piano perchè le tecnologie, oltre a essere selezionate e acquistate, devono essere installate e devono funzionare: non si può prescindere da chi, quelle tecnologie, devono farle funzionare”.

“Ripartiamo da questo congresso per il futuro della professione e per avviare una stagione di nuove relazioni intersocietarie nel governo delle tecnologie per la salute”, ha confermato il presidente AIIC, Umberto Nocco, “Nelle sessioni si è parlato di collaborazione, competenza, innovazione, cambiamento, ma anche di temi tecnici tipicamente nostri come cybersecurity, big data, telemedicina, grandi apparecchiature. Abbiamo molto lavoro da fare, ma la presenza così imponente dei partecipanti di questo Convegno ci riempie di slancio nell’attività del prossimo anno: siamo già pronti a lavorare intensamente su tutta una serie di contenuti, a collaborare con altre società scientifiche ed a sviluppare attività tipicamente nostre come associazione. Con l’impegno di vederci l’anno prossimo per il XXII Convegno, che si terrà a a giugno a Riccione”.

I TEMI 1- DIALOGO INTERSOCIETARIO

Nella sessione dedicata alla collaborazione tra differenti società scientifiche promossa da AIIC, a cui hanno partecipato Giacomo Grasselli (SIAARTI), Francesco Dentali (FADOI), Marco Scatizzi (Presidente ACOI), Giovanni Esposito (Presidente GISE), Lucia Alberti (AICO), Domenica Mamone (SIFO) e Salvatore Torrisi (Presidente FARE) il messaggio congiunto è stato chiaro: è il momento giusto per avviare un dialogo intersocietario che si traduca in documenti congiunti, in statement che connettano concretamente tra loro le competenze sugli ambiti della digital health. Umberto Nocco ha così concluso: “la partnership tra le aree professionali che sono unificate dall’utilizzo quotidiano delle tecnologie è un passaggio che oggi lo stesso SSN ci chiede di fare. E’ urgente iniziare a lavorare insieme integrando le conoscenze, i bisogni e le risposte, perché il rinnovamento della sanità oggi domanda un’accelerazione e trasformazione tecnologica che nessuno di noi è in grado di assicurare se si muove in modo isolato”.

I TEMI.2 – TELEMEDICINA

La telemedicina è un progetto ambizioso che nel PNRR riceve progettualità e finanziamenti importanti, ma per attuarlo occorrono dei passaggi obbligati, come affermato da Emilio Chiarolla (Direttivo AIIC) durante le sessioni al 21° Convegno dedicate a questo tema: “bisogna in primis adottare piattaforme interoperabili. Dovremo pertanto lavorare molto sugli standard e sulla possibilità di consentire l’accesso ai servizi. Questo significa dare la possibilità ai pazienti di essere interconnessi in maniera facile per ricevere cure non solo sul territorio, ma consulti anche al di fuori dei confini regionali. La telemedicina è un progetto che identifica il domicilio come primo luogo di cura. Ciò significa portare servizi rispondenti alle necessità del paziente al suo domicilio. Inoltre telemedicina non significa solo tecnologia, ma anche organizzazione dei servizi: la telemedicina deve quindi essere inserita in un contesto coerente con i servizi da erogare”.

I TEMI 3 – CYBERSECURITY
Pochi mesi fa gli attacchi hacker ai sistemi della Regione Lazio hanno portato a galla la necessità di innalzare il livello di risposta in termini di sicurezza dei dati digitali. Il rischio è evidente: centrali internazionali potrebbero trafugare dati personali richiedendo riscatti alle organizzazioni, agli ospedali, ai sistemi sanitari.  Il PNRR ha messo la lente anche su questo argomento ed anche il 21° Convegno nazionale AIIC se n’è occupato con due sessioni specifiche. Per Giulia Magri (Confindustria Dispositivi Medici) la cybersecurity – che è definita come lo stato in cui sistemi e informazioni sono protetti nei confronti di attività non autorizzate – e i dispositivi medici “sono ormai strettamente correlati per il fatto che negli ultimi anni è aumentata l’interattività e l’interconnettività tra i sistemi dei dati. Ne consegue che i devices ed i sistemi devono essere messi in totale protezione. Inoltre, se il fabbricante è a conoscenza di incidenti di software, deve porre in essere correttivi di sicurezza”.  “Nel Pnrr si realizza una vera operazione di governance sulla Cybersecuity”, ha affermato nel suo intervento Francesco Martelli (Istituto Superiore di Sanità), “mi risulta che questa sia la prima volta in cui si mette per iscritto, in un piano di alto livello, che un incremento delle funzionalità digitali della rete ospedaliera ha insito un rischio di hackeraggio del quale dobbiamo essere consci. È un problema già ampio e lo diventerà sempre di più andando avanti nel tempo e sviluppando sempre nuove tecnologie perché i dispositivi sono sempre più connessi. L’importante è riconoscere il problema come stiamo facendo noi in Italia, ed affrontarlo incrementando la consapevolezza e le risorse di personale dedicato”. E Maurizio Rizzetto (esperto AIIC di settore) ha concluso: “Sicurezza dei dati significa sicurezza dei sistemi informativi. Significa ad esempio aderire alla GDPR (normativa europea sulla privacy) e regole dell’Agit (Agenzia per l’Italia Digitale). La normativa c’è, le regole anche: dobbiamo trovare la corretta applicazione e le competenze giuste per realizzarla”.

I TEMI. 4 – PERCORSI FORMATIVI

“Oggi assistiamo sempre più a una contaminazione delle competenze. Abbiamo iniziato noi con la laurea in ingegneria biomedica: siamo ingegneri, ma ci occupiamo di sanità; parliamo di tecnologie ed entriamo in modo preponderante nell’ambito medico. Oggi sta accadendo il contrario”: l’ha detto Lorenzo Leogrande nel merito del dialogo sui nuovi corsi di medicina-ingegneria. “La medicina sta evolvendo. La tecnologia sta entrando in maniera determinante nell’organizzazione delle cure ed è corretto che nell’ambito dei percorsi formativi di medicina ci siano contaminazioni anche dal punto di vista tecnico. Servirebbe una riforma dei percorsi di studi in medicina per poter implementare a livello generale le competenze di base in ambito tecnico senza fare confusione nei titoli di studio, perché è corretto che ci siano ingegneri e che ci siano i medici. È necessario dal nostro punto di vista che all’interno delle facoltà di medicina vengano introdotte tematiche come intelligenza artificiale, risk management, Health technology assessment, big data. Tutti temi che oggi non possono essere esclusi nella formazione della professione medica”.

I TEMI.5 – SCENARIO INTERNAZIONALE

AIIC da anni è all’interno dei più importanti network internazionali di ingegneria biomedica e ingegneria clinica. Ma negli ultimi anni queste iniziative stanno maturando in modo significativo. Stefano Bergamasco (coordinatore Centro Studi AIIC) le sintetizza così: “abbiamo posizionato l’ingegneria clinica italiana in modo importante in occasione del Congresso internazionale ospitato a Roma nel 2019. In quell’occasione abbiamo messo intorno a un tavolo le principali associazioni europee consorelle con l’intenzione di creare un nuovo organismo per mettere a fattor comune esperienze criticità, trend del settore validi non solo in Italia, ma anche a livello europeo. Anche a Milano AIIC è stata driver di questo processo: l’obiettivo è proprio la creazione effettiva di questo nuovo soggetto europeo che riteniamo sia importante interlocutore con le istituzioni comunitarie e scientifiche”.


Comunicato Stampa.5

NUOVO REGOLAMENTO EUROPEO DISPOSITIVI MEDICI:

LA  BANCA DATI EUDAMED SOTTO LA LENTE DEGLI INGEGNERI CLINICI

MILANO, 14 NOVEMBRE – Gli ingegneri clinici seguono con attenzione la piena applicazione del Nuovo Regolamento europeo relativo ai dispositivi medici (MDR 2017/745), documento che sostituisce i precedenti strumenti normativi sui dispositivi medici. In alcune sessioni del 21° Convegno la norma è stata osservata ed analizzata, per cogliere i primi punti di ricaduta del Regolamento che intende garantire “il buon funzionamento del mercato interno per quanto riguarda i dispositivi medici, prendendo come base un livello elevato di protezione della salute dei pazienti e degli utilizzatori e tenendo conto delle piccole e medie imprese attive in questo settore”.

Il MDR ha “fissato standard elevati di qualità e sicurezza dei dispositivi medici al fine di rispondere alle esigenze comuni di sicurezza relative a tali prodotti” ed ha creato la Banca dati europea dei dispositivi medici (Eudamed) per integrare e verificare i diversi prodotti  e sistemi. “Purtroppo ad oggi molti tasselli della norma sono ancora in via di definizione”, ha dichiarato Stefano Bergamasco, coordinatore del Centro Studi AIIC e moderatore delle sessioni sul Nuovo Regolamento, “L’aspetto più rilevante a nostro avviso è che la nuova banca dati Eudamed, repository europeo del comparto dispositivi medici, ha attivato solo i primi moduli e la sua fruizione da parte degli attori del sistema è ancora su base volontaria. Ciò significa che il processo – come prevedibile, vista la sua complessità – non è assolutamente immediato ed abbiamo ormai compreso che ci vorranno alcuni anni perché Eudamed sia completamente operativa e obbligatoria. Questo introduce un vulnus nell’architettura complessiva del Regolamento in quanto proprio la banca dati è un tassello fondamentale di tutto il sistema di registrazione, conformità, vigilanza e sorveglianza”.

E nel frattempo? Come si sta “comportando” il sistema dei produttori, dei professionisti, dei centri di cura? “Credo che tutti siamo ben consapevoli della delicatezza di questo periodo di passaggio”, commenta Bergamasco, “Come ingegneri clinici stiamo svolgendo, anche tramite la nostra Associazione, attività formative con diverse proposte – non solo dentro al nostro 21° Convegno – per sviluppare cultura professionale sugli aspetti più critici e d’impatto del MDR 745/2017 sull’ingegneria clinica. Stiamo producendo aggiornamenti anche in collaborazione con gli stakeholder più importanti come la Commissione europea, che era presente nelle nostre sessioni convegnistiche, Ministero della Salute ed Associazioni di categoria. Sappiamo che ci troviamo di fronte a novità rilevanti e stimolanti e siamo pronti come ingegneri clinicia dialogare con gli altri stakeholder sui molti aspetti ancora in via di definizione presenti nel Regolamento”.


Comunicato Stampa.4

PNRR E GRANDI TECNOLOGIE:  ASCOLTARE LE PROFESSIONI PER UNA CORRETTA PROGRAMMAZIONE DELL’AMMODERNAMENTO

  NOVEMBRE – In uno dei passaggi più importanti (e discussi) del PNRR si prevede un investimento in infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere “tramite l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni, sia con interventi finalizzati al potenziamento del livello di digitalizzazione di 280 strutture sanitarie sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione di I e II livello”. (M6C2.1 – Investimento 1.1: Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero). Proprio il tema del rinnovamento delle grandi tecnologie è stato al centro del dibattito all’interno del 21° Convegno nazionale AIIC appena terminato a Milano. “Non risulta chiaro a molti osservatori ed esperti come sia stata definita la numerica di 3133 nuove apparecchiature”, ha sottolineato l’esponente AIIC Giovanni Guizzetti, “Evidentemente quando si parla di TAC, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, sistemi radiologici fissi, gamma camera/TAC, mammografi ed ecotomografi si va a toccare argomenti di fortissimo impatto mediatico. Però a noi interessa soprattutto comprendere come siano state definite queste cifre, quali siano le effettive età-soglia per definire le obsolescenze operative, e quali sono poi le fasce tecnologiche e le prestazioni di riferimento. Nell’insieme ci sembra che questo investimento sia importante, ma conserva dei punti di poca chiarezza. E’ quindi un argomento da osservare con attenzione e da razionalizzare, con il contributo dei tanti operatori coinvolti nel comparto”.

Durante la sessione sono intervenuti esponenti di varie società scientifiche, tra cui Antonio Orlacchio (SIRM) che ha proprio sottolineato che “l’ammodernamento deve essere mirato e razionalizzato” e posto in stretta “relazione con la presenza e la formazione del personale dedicato”. Vittorio Donato (AIRO) e Laura Evangelista (AIMN) hanno “sposato con entusiasmo” gl investimenti previsti. “Per la radioterapia oncologica questi fondi sono una boccata di ossigeno”, ha detto Donato, “Dai censimenti realizzati da AIRO sappiamo che l’Italia si trova in una situazione a volte drammatica, con macchine che hanno più di 10-12 anni. Occorre quindi mettere mano ad un rinnovamento del parco macchine puntando alla sua realizzazione sulla base di valori condivisi di equità e trasparenza sul territorio”. “Anche la medicina nucleare ha accolto la notizia di questo investimento con entusiasmo”, ha detto Laura Evangelista, “Basandoci sui dati dell’Associazione Italiana di Medicina Nucleare sappiamo che nel nostro ambito abbiamo già 924 macchine da cambiare con urgenza. Ma siamo consapevoli che l’entusiasmo non è sufficiente e si deve trasformare in investimenti razionali ed effettivamente utili”.

“Il messaggio che intendiamo lanciare oggi è che le nostre società scientifiche sono pronte a dare il loro contributo per definire meglio i prossimi passi operativi”, ha detto Lorenzo Leogrande, presidente del Congresso AIIC, “Nel prossimo periodo dovranno essere messi a punto, anche con CONSIP, i passaggi di identificazione finale dei fabbisogni reali, le distribuzioni, e gli atti burocratici e formali per poter mettere mano a questa imponente opera di ammodernamento che entro il 2024 dovrà portare ad una spesa di circa 1,2miliardi di euro. Riteniamo che siano proprio i professionisti coinvolti in prima fila la voce da ascoltare per quella razionalizzazione di cui sentiamo il bisogno affinché questa misura del PNRR generi nuova qualità nei servizi ai pazienti”.


Comunicato Stampa.3

GARATTINI AL CONVEGNO AIIC: ALLA SANITA’ ITALIANA SERVE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE 
CARTABELLOTTA (GIMBE): LA NECESSITA’ DI RIFORME CORAGGIOSE

MILANO, 11 NOVEMBRE – “Non basta il PNRR: ci vuole una rivoluzione culturale. E l’ingegnere clinico è il baricentro tecnologico di questa svolta”: l’ha detto Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri intervenendo alla sessione di apertura del 21° Convegno Nazionale AIIC, avviato oggi a Milano. “Benvenga il Piano nazionale se serve per avviare un sistema digitale efficiente per ricavare quello che ci serve. Oggi le tecnologie sono entrate molto poco nel SNN, a dispetto di quello che si dichiara ovunque. Pensiamo soltanto a quello che avremmo potuto raccogliere in termini di dati condivisi con un sistema digitale efficiente durante il Covid. C’è uno spazio enorme da occupare perché il SSN deve diventare un laboratorio basato su miliardi di dati correttamente utilizzati per indirizzare le decisioni”. La “rivoluzione” di cui parla il fondatore del Mario Negri si basa su prevenzione,  università e “scuola superiore di sanità, per formare manager di alto profilo”, dinamicità contrapposta a “rigidità burocratica”,

In definitiva – ha concluso Garattini ricordiamo che “le idee servono prima dei finanziamenti:avere i soldi ma essere privi di pensiero ci porterà a sperperare le risorse, come abbiamo già fatto in altre situazioni”.

Gli stessi argomenti sono stati ripresi dal presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che ha confermato il pensiero di Garattini: “I soldi servono per rilanciare il SSN, ma siccome il nosrto servizio sanitario era il malato sotto osservazione, un’iniezione di denaro pubblico richiede un cambiamento culturale. Dobbiamo domandarci: cosa vogliamo portare a casa con il PNRR? Se vogliamo solo soldi con qualche progetto, finiamo che mettiamo pezze al SSN. Se non ci saranno riforme coraggiose non ci sarà il value for money”. Tra queste il presidene Gimbe ha sottolineato la necessità di non confondere tra loro investimenti ordinari e straordinari. Investiamo sul capitale umano e rilanciamo le politiche sanitarie. Valorizzare la ricerca perché altrimenti andranno all’estero con perdita di capitale. Rivoluzioniamo la medicina del territorio. Facciamo formazione e informazione sulla telemedicina. Realizziamo un equilibrio tra pubblico e privato senza demonizzare o deificare.


Comunicato Stampa.2

LETIZIA MORATTI: GLI INGEGNERI CLINICI PROTAGONISTI DELLA SANITA’ TECNOLOGICAMENTE AVANZATA

APERTO A MILANO IL CONVEGNO AIIC

MILANO, 11 NOVEMBRE – “L’importanza dell’applicazione delle Tecnologie Biomediche a supporto delle Cure è evidente oggi e lo sarà sempre di più nel prossimo futuro. L’adozione dell’Health Technology Assessment, approccio scientifico che consente di valutare l’impatto che una tecnologia potrebbe avere in un determinato contesto e di determinare la priorità degli interventi, garantisce già oggi che le risorse sanitarie tecnologiche e umane siano assegnate ai Siti maggiormente efficienti nell’erogazione dei Servizi. E Regione Lombardia crede fortissimamente che tra le ‘nuove’ professionalità coinvolte nei processi, sia indubitabile l’importanza della figura dell’Ingegnere Clinico, che avrà ruolo da protagonista assoluto nel panorama di questa nuova Sanità che Regione Lombardia costruirà per i propri Assistiti a partire da ora”: l’ha affermato Letizia Brichetto Moratti, Vicepresidente della Regione Lombardia e Assessore al Welfare con un lungo messaggio che ha aperto a Milano il 21° Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici.

Le conseguenze dei finanziamenti sulla Sanità grazie al PNRR “appaiono subito evidenti”, ha affemato Moratti, “e contribuiranno non solo a modernizzare l’infrastruttura edilizia e tecnologica delle nostre Strutture sanitarie e sociosanitarie, ma determineranno una vera e proprio rivoluzione copernicana dei nostri Sistemi organizzativi, che garantiranno una maggiore capillarità di Servizi in favore del Cittadino, il quale spesso potrà usufruirne direttamente presso la propria abitazione o in prossimità di questa, agevolando pertanto quell’accesso al Sistema Salute che ancora talvolta appare più un ostacolo che un Diritto”.

Parole riprese anche da Umberto Nocco, presidente AIIC, che nel suo intervento inaugurale ha ricordato che la professione dell’ingegnere clinico è uno dei baricentri dell’ecosistema digitale della sanità italiana, “una figura che ormai non si occupa più di singole soluzioni o apparecchiature, ma contribuisce da protagonista alla creazione consapevole del pilastro tecnologico su cui sviluppare l’intero nuovo edificio del Servizio Sanitario Nazionale”.


Comunicato Stampa.1

GLI INGEGNERI CLINICI LANCIANO LA SFIDA DELLA CONCRETEZZA

MILANO, 10 NOVEMBRE – La sfida è nella concretezza: questa la chiave di volta con cui l’ASSOCIAZIONE ITALIANA INGEGNERI CLINICI-AIIC lancia il 21° Convegno Nazionale dedicato a “Verso un nuovo SSN. Professionisti, innovazione e PNRR” (11-13 novembre, East End Studios, Milano) completamente dedicato alla necessità di offrire basi robuste ed affidabili al rinnovamento qualitativo e tecnologico del Servizio Sanitario Nazionale. 

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR esprime concetti molto chiari parlando di sanità”, dichiara Umberto Nocco, presidente AIIC, “Si sofferma infatti su reti di prossimità, innovazione e ricerca, digitalizzazione e telemedicina. Sappiamo tutti che proprio su questi pilastri si basa il rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale che ha bisogno di rilanciare la qualità delle cure, l’innovazione reale, la sanità interconnessa e paziente-centrica, la nuova organizzazione”. Tutti questi temi sono al centro del Convegno, sottolinea Nocco, “ma noi desideriamo affrontarli con quell’approccio pragmatico che è specifico della nostra professione. Ci chiediamo infatti: come il PNRR si tradurrà in progetti esecutivi? Cosa serve al SSN ed ai vari servizi regionali per rinnovarsi? Come i progetti del Piano si connetteranno all’ecosistema digitale del nostro Paese? Come dialogheranno le professioni per realizzare questo cambiamento? Abbiamo creato differenti momenti di discussione multidisciplinare proprio perché riteniamo che siano molteplici i punti di vista con cui osservare e giudicare il PNRR, che è una grande opportunità che va colta in tutta la sua portata”.

Come questo approccio si è declinato all’interno del programma del simposio annuale AIIC? “Le criticità vissute quotidianamente dal SSN e dai colleghi, prima e durante il periodo pandemico, sono  all’interno del nostro programma”, precisa Lorenzo Leogrande, past president dell’Associazione e presidente dell’evento milanese,”Per questo abbiamo voluto sessioni dedicate all’approfondimento del PNRR ed all’integrazione tra Servizio sanitario nazionale e Servizi regionali, alla Cybersecurity ed alla telemedicina, alla progettazione degli ospedali – domandandoci se viene prima l’estetica progettuale o la necessità di organizzare spazi sulla base della risposta ai bisogni – ed anche ai percorsi formativi e professionali dei colleghi più giovani. La grande risposta in termini di iscrizioni e partecipanti, che saranno oltre 1500, ci conferma che il programma del Convegno ha colto nel segno suscitando attenzione e fortissimo desiderio di partecipazione”.

Al Convegno milanese – dopo il saluto inaugurale portato da Letizia Brichetto Moratti in rappresentanza della Regione Lombardia – saranno presenti alcuni tra i massimi esperti di politica sanitaria e di innovazione tecnologica, da Silvio Garattini (Presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”) a Stefano Lorusso, (Capo della Segreteria tecnica del Ministro della Salute), da Massimiliano Boggetti (Presidente Confindustria Dispositivi Medici), a Nino Cartabellotta (Presidente Fondazione GIMBE), da Achille Iachino (Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico – Ministero della Salute) a Drougkas Athanasios (direttore dell’Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersecurity).

Una delle sessioni innovative del 21° Convegno AIIC avrà come titolo “Ingegneri clinici e professionisti sanitari. Solo rapporti di buon vicinato?”(16.00-17.30-12 novembre) e vedrà il confronto tra ingegneri clinici, cardiologi, cardiologi interventisti, anestesisti, farmacisti ospedalieri per creare una piattaforma di dialogo e collaborazione tra professionisti che condividono la quotidianità del lavoro sulle tecnologie sanitarie. La sessione finale del 21° Convegno è dedicata a comprendere “Contenuti ed accesso al lavoro della Professione dell’Ingegnere Clinico” (ore 11.00, 13 novembre): “sarà un dialogo proposto soprattutto ai giovani professionisti ed agli universitari”, conclude Lorenzo Leogrande, “Perché la professione attira tantissimi giovani e l’evento nazionale è l’occasione migliore per introdurli ad un mondo che è un’autentica finestra spalancata sul futuro”.


AIIC 2021: DENTRO AL COVEGNO
STEFANO BERGAMASCO: PER CAPIRE LE RICADUTE DEL MDR 2017/745

Nuova puntata di presentazione del programma convegnistico di AIIC 2021. Stefano Bergamasco presenta le Sessioni dedicate al Nuovo Regolamento Europeo Dispositivi Medici

“Il Regolamento 2017/745 sui Dispositivi Medici continua ad essere un tema di stretta attualità per gli ingegneri clinici ed anche quest’anno sarà al centro dei lavori del Convegno Nazionale con due sessioni dedicate. Dopo lo scorso 26 maggio, data di piena applicazione del Regolamento, si sono susseguite una serie di linee guida e chiarimenti da parte della Commissione Europea, ma i temi aperti sono ancora molti e lo scenario non è semplicissimo da decifrare per tutti gli attori del sistema, dall’industria alle istituzioni per giungere a chi acquista, gestisce e utilizza le tecnologie biomediche all’interno degli ospedali. Una prima sessione, giovedì 11 novembre, riprenderà alcuni temi di discussione aperti nei precedenti eventi AIIC: nel format ‘domande e risposte’ interverranno il Ministero della Salute (su banche dati e indagini cliniche), esperti legali (sulle norme transitorie di applicazione del MDR), esperti di codifica e ingegneri clinici (su usabilità e manutenzione). Segue poi venerdì 12 novembre una Sessione che mette a confronto i punti di vista dei principali attori del sistema, dal Ministero della Salute alla Commissione Europea, dagli organismi notificati alle associazioni industriali di riferimento in Italia e in Europa”.

 

EMILIO CHIAROLLA: LA TELEMEDICINA TRA VISIONE DI SISTEMA E SOLUZIONI TECNOLOGICHE

Prosegue la presentazione del programma convegnistico di AIIC 2021.

Emilio Chiarolla presenta la Sessione TELEMEDICINA E GESTIONE TERRITORIALE (12 novembre, ore 9.30):

“Nell’ultimo decennio la telemedicina si è molto diffusa grazie allo sviluppo tecnologico e a dispositivi semplici da usare, ma è con la pandemia da Covid-19 che l’utilizzo della telemedicina ha accelerato il suo processo di diffusione soprattutto nell’ambito della medicina territoriale. Quest’ultima ha fatto emergere nel periodo pandemico tutte le sue debolezze, ed è per questo che il PNRR ha destinato ingenti finanziamenti per il potenziamento dell’assistenza territoriale. I nuovi modelli di assistenza territoriale prevedono una integrazione tra Case della Comunità, Centrali operative territoriali e Ospedali di comunità. Inoltre, grande attenzione è posta agli strumenti di supporto di sanità digitale e telemedicina che consentiranno una migliore presa in carico e continuità delle cure soprattutto dei pazienti affetti da patologie croniche. La sessione all’interno del 21° Convegno AIIC vedrà il confronto tra i relatori delle istituzioni centrali e regionali che approfondiranno non solo le tematiche legate ai nuovi modelli organizzativi attualmente in discussione ma anche di nuove soluzioni tecnologiche di telemedicina analizzate all’interno del PonGov cronicità, di linee di indirizzo nazionali per la telemedicina, di esperienze regionali di sanità digitale nonché di applicazioni di intelligenza artificiale”.

                                                                                                                                                

GIOVANNI POGGIALINI: I CORSI DI FORMAZIONE 

https://www.convegnonazionaleaiic.it/corsi-di-formazione-2

Si avvicina il 21° Convegno dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici ed il programma ha ormai assunto le sue dimensioni finali. Iniziamo quindi ad “entrare” nell’agenda di AIIC 2021: ecco come Giovanni Poggialini illustra i contenuti dei Corsi di Formazione previsti l’11 e il 13 novembre:

“I 12 Corsi di formazione del XXI Congresso nazionale AIIC sono stati progettati per poter dare la più ampia copertura alla domanda formativa del mondo dell’Ingegneria Clinica. L’offerta formativa 2021 spazia dai tradizionali corsi focalizzati sul Codice Appalti, quanto mai in evoluzione negli ultimi 12/18 mesi, a corsi “verticali” o “specialistici” finalizzati all’approfondimento di specifiche aree tecniche di sicuro interesse per l’aggiornamento professionale dell’ingegnere clinico (ventilazione polmonare, sale integrate, ecotomografia, sistemi infusionali, telemedicina, laser chirurgici), passando attraverso temi di derivazione più gestionale e manageriale (project e operations management, organizzazione sanitaria). L’obiettivo dei Corsi è quello di affrontare specifiche tematiche lasciando garantendo ai discenti un aggiornamento professionale di alto livello e lasciando ai medesimi alcuni strumenti utili al lavoro di tutti i giorni.

Particolare attenzione è stata data ai corsi ‘specialistici’ (50% circa dell’offerta formativa) rivolti a tutti i soci a tutti i livelli, dal socio junior alla ricerca di know how per sviluppare la propria professionalità sul campo ai soci senior, impegnati in nuove sfide presso le proprie aziende e/o centrali di acquisto regionali.”