AFFILIAZIONE
ares sardegna
AUTORE PRINCIPALE
Ing Ester Mura
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GRUPPO DI LAVORO
Ing Ester Mura ares sardegna
AREA TEMATICA
Esperienze di value-based procurement: coniugando valore e sostenibilità
ABSTRACT
Le Pubbliche Amministrazioni sono i principali acquirenti di beni e servizi in Europa e possono influire in modo determinante sullo sviluppo dei mercati attraverso le proprie politiche d’acquisto, in particolare in questo momento storico in cui sono richiesti interventi per contenere la spesa e al contempo rilanciare l’economia, soddisfare interessi di soggetti che operano sugli opposti versanti della domanda e dell’offerta e contribuire alla sostenibilità del sistema.
“Il Green Public Procurement è l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
I progetti finanziati dal PNRR e da tutti i programmi europei (FESR e FSE) devono dimostrare di dare un contributo sostanziale a uno o più dei sei obiettivi ambientali indicati dal Reg. UE 2020/852; inoltre il GPP è obbligatorio per le Pubbliche Amministrazioni a norma del Codice dei Contratti Pubblici (Dlgs 36/2023).
Il Regolamento UE 2020/852 detto Regolamento Tassonomia è un sistema di classificazione comune coniato dall’UE che fornisce al mondo della finanza (che deve indicare quanto sostenibile sia effettivamente un investimento), ai governi (che devono stabilire gli incentivi ad aziende green e contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici globali) e alle aziende (che devono rendicontare il proprio impatto sull’ambiente) definizioni appropriate per le quali le attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale.
L’analisi dello stato dell’arte del Green Public Procurement in Italia evidenzia che, nonostante le potenzialità, il suo utilizzo non è ancora generalizzato.
L’obiettivo del presente lavoro è la produzione di un set di criteri ambientali utilizzabili nel Public Procurement con un focus sul settore dell’ingegneria clinica, oltreché l’individuazione di norme e criteri ad oggi fruibili e la definizione di metodi e strumenti per l’ideazione di nuovi criteri ambientali.
“Il Green Public Procurement è l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.
I progetti finanziati dal PNRR e da tutti i programmi europei (FESR e FSE) devono dimostrare di dare un contributo sostanziale a uno o più dei sei obiettivi ambientali indicati dal Reg. UE 2020/852; inoltre il GPP è obbligatorio per le Pubbliche Amministrazioni a norma del Codice dei Contratti Pubblici (Dlgs 36/2023).
Il Regolamento UE 2020/852 detto Regolamento Tassonomia è un sistema di classificazione comune coniato dall’UE che fornisce al mondo della finanza (che deve indicare quanto sostenibile sia effettivamente un investimento), ai governi (che devono stabilire gli incentivi ad aziende green e contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici globali) e alle aziende (che devono rendicontare il proprio impatto sull’ambiente) definizioni appropriate per le quali le attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale.
L’analisi dello stato dell’arte del Green Public Procurement in Italia evidenzia che, nonostante le potenzialità, il suo utilizzo non è ancora generalizzato.
L’obiettivo del presente lavoro è la produzione di un set di criteri ambientali utilizzabili nel Public Procurement con un focus sul settore dell’ingegneria clinica, oltreché l’individuazione di norme e criteri ad oggi fruibili e la definizione di metodi e strumenti per l’ideazione di nuovi criteri ambientali.