AFFILIAZIONE
azienda sanitaria provinciale di siracusa
AUTORE PRINCIPALE
Dott. Ing. Pettignano Santo Michele
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GRUPPO DI LAVORO
Dott. Ing. Pettignano Santo Michele azienda sanitaria provinciale di siracusa
Dott. Ing. Caltagirone Alessandro Maria azienda sanitaria provinciale di siracusa
Dott. Ing. Caltagirone Alessandro Maria azienda sanitaria provinciale di siracusa
AREA TEMATICA
Esperienze di telemedicina
ABSTRACT
L’evoluzione della telemedicina rappresenta una delle trasformazioni più significative nella sanità contemporanea, specialmente nell’ambito dell’emergenza-urgenza, dove la tempestività e la disponibilità delle competenze specialistiche sono elementi critici. Nell’ASP di Siracusa, la telemedicina non si è limitata all’introduzione di nuovi strumenti tecnologici, ma ha dato origine a un vero e proprio ripensamento dei modelli organizzativi e assistenziali, con l’obiettivo di superare le barriere geografiche e ottimizzare l’impiego delle risorse professionali sul territorio.
Due iniziative emblematiche di questo percorso sono Telestroke e Telesimt, nate per rispondere a bisogni assistenziali reali e ricorrenti in un territorio provinciale vasto e caratterizzato da una distribuzione non omogenea di strutture e competenze. Telestroke ha permesso di affrontare una criticità particolarmente impattante nei casi di sospetto ictus ischemico: la mancanza, in molti ospedali periferici, di una Stroke Unit e di personale neurologico dedicato. Questo nuovo assetto ha ridotto significativamente i tempi di intervento e migliorato gli outcome, avvicinando l’expertise specialistica al letto del paziente, ovunque esso si trovi. Telesimt, ha rivoluzionato la gestione delle urgenze trasfusionali. Il protocollo trasfusionale prevede la doppia verifica tra medico e tecnico, condizione difficile da garantire nei presidi periferici a basso volume di attività, dove la presenza continuativa di un medico non è sempre giustificabile.
Tanto in Telestroke quanto in Telesimt, la piattaforma di telemedicina rappresenta il nucleo operativo, ma il successo di questi modelli è reso possibile solo grazie a un’infrastruttura tecnologica .Questi progetti dimostrano che la telemedicina non è solo una risposta contingente alle difficoltà logistiche o alla carenza di personale, ma rappresenta una leva strutturale per ripensare l’emergenza-urgenza in chiave moderna, garantendo equità nell’accesso alle cure, efficienza nei processi e continuità assistenziale. Si aprono così scenari nuovi in cui la prossimità non è più solo geografica, ma anche funzionale: grazie alla telemedicina, la competenza specialistica diventa diffusa, condivisa e immediatamente disponibile, creando una rete di cura dinamica e resiliente, capace di rispondere in modo tempestivo ed efficace anche nei contesti più periferici.
Due iniziative emblematiche di questo percorso sono Telestroke e Telesimt, nate per rispondere a bisogni assistenziali reali e ricorrenti in un territorio provinciale vasto e caratterizzato da una distribuzione non omogenea di strutture e competenze. Telestroke ha permesso di affrontare una criticità particolarmente impattante nei casi di sospetto ictus ischemico: la mancanza, in molti ospedali periferici, di una Stroke Unit e di personale neurologico dedicato. Questo nuovo assetto ha ridotto significativamente i tempi di intervento e migliorato gli outcome, avvicinando l’expertise specialistica al letto del paziente, ovunque esso si trovi. Telesimt, ha rivoluzionato la gestione delle urgenze trasfusionali. Il protocollo trasfusionale prevede la doppia verifica tra medico e tecnico, condizione difficile da garantire nei presidi periferici a basso volume di attività, dove la presenza continuativa di un medico non è sempre giustificabile.
Tanto in Telestroke quanto in Telesimt, la piattaforma di telemedicina rappresenta il nucleo operativo, ma il successo di questi modelli è reso possibile solo grazie a un’infrastruttura tecnologica .Questi progetti dimostrano che la telemedicina non è solo una risposta contingente alle difficoltà logistiche o alla carenza di personale, ma rappresenta una leva strutturale per ripensare l’emergenza-urgenza in chiave moderna, garantendo equità nell’accesso alle cure, efficienza nei processi e continuità assistenziale. Si aprono così scenari nuovi in cui la prossimità non è più solo geografica, ma anche funzionale: grazie alla telemedicina, la competenza specialistica diventa diffusa, condivisa e immediatamente disponibile, creando una rete di cura dinamica e resiliente, capace di rispondere in modo tempestivo ed efficace anche nei contesti più periferici.