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GRUPPO DI LAVORO
Dr.ssa FARILLA COSIMA asl taranto
Dr.ssa FARILLA COSIMA ASL Taranto
PUGLIESE A.C. M.C. ASL Taranto
MORELLI A. ASL Taranto
FALCO P. ASL Taranto
Dr.ssa FARILLA COSIMA ASL Taranto
PUGLIESE A.C. M.C. ASL Taranto
MORELLI A. ASL Taranto
FALCO P. ASL Taranto
AREA TEMATICA
Visioni strategiche innovative in ottica di sostenibilità ambientale: proposte dall’industria
ABSTRACT
Taranto ed il caso ILVA la indagine nazionale oncologica dell’INAM del 1966 ha rilevato nella provincia di Taranto la presenza di neoplasie della pelle in assenza di neoplasie dell’apparato respiratorio e digerente, avendo Taranto all’epoca una vocazione agricola. Il 10 aprile 1965 viene inaugurato l’insediamento delle acciaierie dell’Italsider e la espansione urbana del quartiere Tamburi, a ridosso della zona industriale. La epidemiologia neoplastica dell’area tarantina si modifica e nel 1970-2007, la mortalità generale per tutti i tumori in entrambi i generi è tra il 10% e il 15%; con predominanza per tumore del polmone e della pleura del 30% per entrambi i generi; con decessi per malattie respiratorie acute del 50% per gli uomini e 40% per le donne. Metodi La rilevanza della mortalità e le denunce della popolazione tarantina attivano procedure nazionali che delimitano la produzione industriale, nel 2012-2013 il blocco dell’altoforno 1 e successivamente delle batterie di cokefazione 5 e 6, la copertura dei parchi mineralizzati, il monitoraggio dei livelli di PM 10 e 2.5 attraverso le centraline di misurazione posizionate in area urbana ed industriale Risultati e conclusioni. Nel territorio jonico il piano di monitoraggio della qualità dell’aria ha portato ai risultati pubblicati a dicembre 2012 dall’Arpa Puglia, dove è emerso che Taranto risulta fra le città meno inquinate d’Italia e con più bassi valori di PM 10 fino a dicembre 2012. Dai dati di PM rilevati nel 2021 e nel 2022, è emerso che in nessun sito di monitoraggio della qualità dell’aria in provincia di Taranto, nessun limite di legge previsto dal D. Lgs. n.155/2010 è stato superato nell’area di Taranto-Statte, sia per tutti gli inquinanti gassosi rilevati dalle reti fisse di monitoraggio della qualità dell’aria, che per il PM10 e il PM2,5. In particolare, dal 2017 al 2022 si è osservata una generale stabilità, dei livelli medi annui di inquinamento da PM10 e PM2.5 in tutti i siti monitorati nei Comuni di Taranto e Statte. La tutela della salute pubblica resta l’obbiettivo fondamentale per qualsiasi forma di economia industriale.