Convegno Nazionale AIIC

BROGLIO SPACE CENTER COME NODO OPERATIVO PER LA TELEMEDICINA SATELLITARE VERSO UNA SANITÀ RESILIENTE E SOSTENIBILE NEI TERRITORI REMOTI

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AFFILIAZIONE

agenzia spaziale italiana


AUTORE PRINCIPALE

Ph.D. Pallotti Antonio

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GRUPPO DI LAVORO

Ph.D. Pallotti Antonio agenzia spaziale italiana

AREA TEMATICA

Esperienze di telemedicina

ABSTRACT

L’Accordo intergovernativo Italia-Kenya del 2016 (ratificato con Legge 149/2019) ha posto le basi per una cooperazione istituzionale bilaterale in ambito spaziale, prevedendo specificamente un protocollo attuativo per la promozione della telemedicina e il supporto alla sanità nelle aree remote del Kenya. In questo quadro, il Broglio Space Center (BSC), infrastruttura dell’Agenzia Spaziale Italiana situata in Kenya, si configura come nodo strategico per l’implementazione futura di servizi sanitari digitali distribuiti, grazie alla connettività satellitare offerta dalla rete ASINet e alla sinergia con la Kenya Space Agency.
L’ecosistema tecnologico in fase di realizzazione comprende il centro regionale di osservazione (CREO), concepito per l’acquisizione, analisi e diffusione di dati satellitari multisorgente (ottici, SAR, iperspettrali) attraverso architetture edge-cloud con intelligenza artificiale distribuita. In parallelo, è previsto un laboratorio CubeSat per test, integrazione e validazione di payload e piattaforme per missioni a supporto della sicurezza civile, della gestione ambientale e, potenzialmente, anche della sanità pubblica. Queste infrastrutture, interoperabili e resilienti, sono progettate per operare in ambienti a risorse limitate, con capacità di rapida riconfigurazione applicativa.
In tale contesto, il sistema può essere esteso a scenari sanitari tramite architetture edge-satellite-cloud per abilitare soluzioni di telemedicina e telemonitoraggio. L’architettura proposta prevede l’acquisizione dei segnali biomedici tramite dispositivi mobili e sensori integrati, la pre-elaborazione locale su nodi edge, la trasmissione sicura e compressa via satellite e la visualizzazione finale su piattaforme interoperabili. L’adozione di standard (HL7, FHIR) e la separazione tra dati grezzi e indici clinici sintetici contribuiscono a garantire efficienza energetica, scalabilità e integrazione con sistemi sanitari esistenti.
A supporto di questa visione, l’infrastruttura prevede anche l’impiego di presidi mobili con diagnostica digitale e supporto decisionale remoto, per attività di triage e referral in aree isolate. Il sistema, applicabile nei contesti definiti “low and middle-income countries” secondo la classificazione World Bank, rappresenta una possibile evoluzione verso modelli sanitari inclusivi, sostenibili e adattivi, coerenti con le finalità previste dall’accordo bilaterale.

 

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