Convegno Nazionale AIIC

OTTIMIZZAZIONE LEAN DEL PERCORSO TAC IN PRE-RICOVERO DI UN PAZIENTE ADULTO

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AFFILIAZIONE

ingegnere biomedico hta, fondazione monasterio


AUTORE PRINCIPALE

Ing. Nardone Annalisa

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GRUPPO DI LAVORO

Ing. Nardone Annalisa ingegnere biomedico hta, fondazione monasterio
Dr.ssa Baroni Monica direttrice f.f. uoc governo clinico, fondazione monasterio
Ing. Romeo Maria Rita referente hta e gestione operativa, fondazione monasterio
Dr. Monteleone Angelo direttore uosvd diagnostica per immagini, fondazione monasterio
Dr. Trapuzzano Tommaso uosvd diagnostica per immagini, fondazione monasterio
Dr.ssa Baratta Stefania direttrice uoc sitra e staff di direzione, fondazione monasterio

AREA TEMATICA

Reingegnerizzazione di processi e sistemi di controllo: innovazione nei flussi operativi

ABSTRACT

Obiettivi
Il miglioramento dei processi sanitari è essenziale per garantire efficacia, efficienza e sicurezza. La metodologia Lean, applicata con successo in vari settori, aiuta a ridurre gli sprechi e ottimizzare i flussi di lavoro. Il progetto, condotto presso la Fondazione Monasterio, applica i principi Lean al percorso di pazienti adulti elettivi, cardiologici o cardiochirurgici, sottoposti a TAC in pre-ricovero. L’obiettivo è ottimizzare la gestione di tali pazienti, migliorando la loro esperienza e quella degli operatori e minimizzando il rischio di errori.

Materiale e Metodi
Un team multidisciplinare ha analizzato il percorso in pre-ricovero per individuare criticità e proporre miglioramenti. Il processo è stato mappato con strumenti quali Value Stream Map e Flow Chart, evidenziando inefficienze e opportunità di ottimizzazione. Le criticità sono state organizzate in categorie tramite l’Affinity Diagram per facilitarne l’analisi. Per approfondire le cause alla base di ciascun problema, sono stati utilizzati il Diagramma di Ishikawa e la tecnica dei 5 Whys. Grazie a queste analisi, il team ha identificato azioni concrete per ottimizzare il percorso.

Risultati
Tra le criticità rilevate: quadro clinico non completo alla visita specialistica (dati essenziali per esecuzione TAC e protocollo TAC non sempre specificati); ritardi nell’ambulatorio di pre-ricovero, dovuti soprattutto alla gestione di pazienti fragili; attese per l’esito di creatinina, necessario per la TAC; tempi lunghi di refertazione TAC e di comunicazione di eventuali anomalie emerse. Per affrontare queste problematiche, le azioni di miglioramento includono: definizione dei dati necessari e del protocollo TAC; gestione più efficace del pre-ricovero (priorità ai pazienti in attesa di TAC e presenza di caregiver); accelerazione dell’elaborazione della creatinina tramite flag “urgenza” sulle provette e impiego del point of care (POC); definizione di priorità per la refertazione delle TAC in pre-ricovero e una comunicazione tempestiva delle anomalie. L’adozione di queste misure favorirà un percorso più efficiente, migliorando la qualità dell’assistenza.

Infine, sono emersi ulteriori spunti di approfondimento, come la mappatura dell’intero percorso clinico del paziente per stimare la dose complessiva ricevuta, individuare eventuali esami evitabili e, in un’ottica di appropriatezza e responsabilità etica, ridurre l’esposizione alle radiazioni.

 

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