AFFILIAZIONE
università di bologna
AUTORE PRINCIPALE
Prof. Avv. D’Onofrio Paco
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GRUPPO DI LAVORO
Prof. Avv. D’Onofrio Paco università di bologna
AREA TEMATICA
Applicazioni di intelligenza artificiale in sanità
ABSTRACT
L’evoluzione dei sistemi sanitari digitali, sostenuta dall’adozione di tecnologie emergenti quali blockchain, telemedicina ed intelligenza artificiale, ha messo in discussione gli assetti tradizionali del diritto alla protezione dei dati, imponendo un ripensamento del ruolo giuridico del dato sanitario. La ricerca dimostra che il riutilizzo dei dati sanitari, specialmente in forma anonimizzata, non solo è compatibile con l’ordinamento vigente, nazionale ed europeo, ma risponde ad una necessità sistemica, spesso ostacolata da un inquadramento giuridico lacunoso o eccessivamente difensivo, da chi non vede nella disponibilità del dato un’occasione di sviluppo, ma un pericolo spesso infondato e comunque eccessivo, con ripercussioni sulla filiera produttiva. La nozione stessa di dato sanitario tende a trasformarsi: da informazione meramente individuale, protetta da una logica proprietaria, a risorsa collettiva, idonea ad alimentare processi predittivi e modelli di apprendimento automatico a servizio del progresso medico e della ricerca scientifica. In tale contesto, il dato può assurgere a bene di rilevanza pubblica e fattore abilitante per una medicina più efficace, personalizzata e comunque giuridicamente sostenibile. L’impiego secondario del dato, lungi dall’essere un abuso, si configura come un interesse legittimo da disciplinare con strumenti normativi equilibrati, spesso anche solo negoziali, orientati ai principi di trasparenza, proporzionalità e accountability. Il vero ostacolo non risiede, dunque, in un effettivo divieto normativo, ma in una cultura giuridica timorosa, incapace di cogliere la natura plurifunzionale dell’informazione sanitaria. Una corretta ricostruzione dogmatica, costituzionalmente orientata, consente, invece, di coniugare la tutela dei diritti con la valorizzazione del dato, delineando un nuovo patto giuridico tra individuo, collettività e sapere scientifico, sostenuto dalla raccolta digitale celere e snella del consenso informato, idoneo a sostenere anche una successiva commercializzazione dei dati raccolti.