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VALUTAZIONE DELL’UTILIZZO DEL VERDE DI INDOCIANINA IN ALTERNATIVA AI TRACCIANTI RADIOATTIVI NELLA CHIRURGIA DEL LINFONODO SENTINELLA

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Area tematica
Health Technology Assessment

Abstract
Il carcinoma della mammella è la neoplasia in assoluto più frequente nella popolazione femminile. Il tumore si sviluppa nella maggior parte dei casi a livello dei dotti mammari e la sua estensione coinvolge il sistema linfatico. Le metastasi invadono in maniera ordinata e progressiva i linfonodi che incontrano e il primo linfonodo raggiunto dalle cellule tumorali è definito linfonodo sentinella (SLN). L’esito dell’esame istologico estemporaneo del SLN biopsiato stabilisce o esclude la necessità di linfoadenectomia ascellare. La tecnica più diffusa per la ricerca del SLN consiste nell’utilizzo di traccianti quali i nanocolloidi di albumina radiomarcati con Tecnezio-99m (99mTc). Altro tracciante iniettabile a livello del carcinoma e di più recente introduzione, è il verde di indocianina (ICG), un mezzo di contrasto fluorescente in grado di diffondersi nel sistema linfatico e di marcare a sua volta il SLN. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di confrontare le due metodiche per valutare l’appropriatezza della nuova tecnica, la sua sicurezza ed efficacia. Le due tecniche sono state comparate da un punto di vista della tecnologia, del beneficio previsto, degli aspetti di sicurezza, tollerabilità, organizzativi ed economici mediante valutazione della letteratura disponibile e selezionata tramite le principali banche dati (Pubmed). La metodica di identificazione del SLN con IGC risulta efficace tanto quanto quella con 99mTc ed introduce vantaggi di natura organizzativa. La nuova tecnica non richiede infatti tempi di attesa tra l’iniezione del tracciante e il tempo dell’intervento consentendo così una diversa gestione del paziente e riducendo in alcuni casi la degenza media e/o eventuali tempi di pre-ricovero. Le due metodiche, applicate in un centro ove sia presente una Medicina Nucleare, sono da considerarsi sovrapponibili da un punto di vista dei costi. I vantaggi dell’utilizzo del IGC sono quindi da ricercarsi nelle ricadute organizzative e nei vantaggi indotti sul paziente in termini di minore ospedalizzazione. Occorre notare come la metodica possa diventare promettente per tutti i centri nei quali non sia presente la Medicina Nucleare. E’ opportuno che ciascuna struttura ospedaliera proceda con una propria verifica locale per appurare se le ricadute organizzative non risultino troppo onerose rispetto ai minori costi derivanti dall’utilizzo del nuovo tracciante.

 

Autori
Giulia Marazzato asst sette laghi ingegneria clinica varese italy
Umberto Nocco asst sette laghi ingegneria clinica varese italy
Silvia Del Torchio asst sette laghi ingegneria clinica varese italy






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