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MRI-GUIDED LASER INTERSTITIAL THERMOTHERAPY (MRIGLITT): LA NUOVA FRONTIERA DELL’APPLICAZIONE LASER IN NEUROCHIRURGIA

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Area tematica
Sviluppo di tecnologie e dispositivi per la salute

Abstract
Background: L’evoluzione della tecnologia laser in diverse applicazioni clinico-chirurgiche, ha permesso un maggiore utilizzo in specialità in cui erano state riscontrate delle controindicazioni, tra cui la neurochirurgia, a causa del forte surriscaldamento e conseguentemente danneggiamento dei tessuti circostanti a quello trattato.
Una tecnica innovativa, in uscita sul mercato italiano è la MRI-guided laser interstitial thermotherapy (MRIgLITT), in cui il laser viene utilizzato per l’ablazione, la necrotizzazione o la coagulazione dei tessuti molli mediante irradiazione interstiziale o terapia termica diretta dall’imaging per risonanza magnetica (IRM). Tale tecnologia rappresenta un approccio mininvasivo per il trattamento delle lesioni intracraniche e dell’epilessia consentendo una migliore ripresa da parte del paziente.

Materiali e metodi: In seguito alla revisione della letteratura e allo studio del mercato sono stati individuati due dispositivi per l’applicabilità della MRIgLITT, il Visualase della Medtronic e il Neuroblate della Monteris Medical. Entrambi hanno ricevuto l’approvazione FDA e sono utilizzati in America, ma solo il Visualase è di imminente introduzione sul mercato italiano (registrazione sul repertorio DM in data 23/03/2018) ed è oggetto del presente lavoro.

Il sistema Visualase comprende quattro componenti principali: workstation con software applicativo, laser, applicatore laser e pompa refrigerante.

Il principio di funzionamento è basato sull’analisi dello scostamento della frequenza di risonanza del protone (PRF, Proton Resonance Frequency) e la sottrazione di immagini per correlare le modifiche dell’angolo di fase complesso alle variazioni della temperatura del tessuto durante la terapia. Sulla base di tale principio, il sistema elabora immagini in tempo reale, in presenza di sequenze IRM compatibili.

Conclusioni: Lo sviluppo dell’imaging e delle tecniche di ablazione stereotassica, hanno consentito una maggiore precisione nell’individuare le zone da curare, favorendo trattamenti sempre più mirati. La termometria MRI, inoltre, grazie al controllo della temperatura, ha rivoluzionato il monitoraggio dell’ablazione intraoperatoria, permettendo la protezione dei tessuti circostanti. Nonostante i primi risultati siano promettenti, tale tecnica continuerà ad essere oggetto di studio, al fine di individuare evidenze che documentino la maggiore efficacia e sicurezza della MRIgLITT rispetto alle tecniche open tradizionali.

 

Autori
Bruna Giordano ausl bologna bologna italy








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