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SVILUPPO DI UNA NUOVA NOMENCLATURA PER L’INVENTARIAZIONE DELLE APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI E DA LABORATORIO

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Area tematica
Gestione delle tecnologie biomediche

Abstract
Per una gestione efficace ed efficiente del parco macchine ospedaliero è fondamentale che l’inventario sia costruito sulla base di un sistema di classificazione chiaro ed aggiornato. Le problematiche insite nelle diverse classificazioni utilizzate nel corso degli anni (CIVAB, CND…), insieme alla difficoltà di mantenerle aggiornate e rispondenti alle esigenze dei singoli ospedali, hanno reso necessario lo sviluppo di un nuovo sistema di codifica completo, intuitivo e adattabile.
L’Ospedale San Raffaele di Milano (OSR), punto di riferimento in Italia sia per la clinica sia per la ricerca scientifica, con un parco macchine di circa 22.000 apparecchiature anche di tipologie non usuali, rappresenta quindi la realtà adeguata per lo sviluppo di un nuovo sistema di codifica, che includa sia le apparecchiature cliniche (per lo più già comprese nel CND), sia le apparecchiature di ricerca e quelle in fase di sviluppo.
Dopo aver ridefinito i criteri di inventariazione, è stata creata una nuova codifica a tre lettere, mutuata dalle prime tre lettere del codice CIVAB, associata ad una breve definizione. Sono state incluse anche tipologie presenti sul mercato ma non in uso presso OSR, nell’ottica di sviluppare un vero e proprio dizionario utilizzabile da qualsiasi struttura sanitaria.
Ne è risultato un vocabolario di 1.091 tipologie, di cui:
– 882 mutuate direttamente da CIVAB senza modifiche;
– 19 mutuate da CIVAB ma con alcune correzioni per migliorarne la chiarezza;
– 190 create ex novo.
Il dizionario delle tipologie comprende quindi la codifica univoca a tre caratteri e la sua definizione, consultabili in un semplice file Excel in libera condivisione.
Possibili sviluppi futuri sono:
– integrazione del vocabolario in uno o più software dedicati alla gestione del parco macchine SIC (presso OSR è stato integrato in Asset Plus, di GE);
– catalogare i singoli modelli, associandoli alla rispettiva tipologia, così come accadeva col vecchio CIVAB (richiederebbe però un notevole sforzo per il costante aggiornamento);
– se la nuova codifica fosse utilizzata da diversi SIC, condividere gli aggiornamenti fra tutte le strutture, nell’ottica di mantenere il dizionario delle tipologie costantemente aggiornato e unificato, rendendolo uno standard comunicativo condiviso.

 

Autori
Nicoletta Cannizzaro università degli studi di trieste trieste italy
Luca Diamanti ospedale san raffaele di milano milano italy







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